Descripción
Che cosa rappresenta il mare, nel mondo antico? Molte cose. Un elemento ostile, logorante, imprevedibile e perciò pericoloso, nelle cui inconoscibili profondità si celano mostri terribili; chi va per mare lo fa dunque, si dice, perché spinto dal bisogno o da un insano desiderio di ricchezze. Eppure, nello stesso tempo, Greci e Romani vedono nel mare anche lo spazio delle opportunità e dell’arricchimento, la via attraverso cui si diffondono notizie e idee, merci e piaceri, uno strumento di dominio militare superiore a quello terrestre e infine l’ambito in cui si manifestano, nella navigazione, le migliori doti umane, l’ingegno, la civiltà, la capacità di collaborare per il bene comune. Perché appunto molteplice e mutevole è, nell’immaginario degli antichi, il mare.
Notas biográficas
Gianfranco Mosconi insegna Storia greca all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Si è occupato in particolare dell’Epitafio di Pericle e della democrazia ateniese di età periclea, anche nelle sue connessioni con musica, educazione, economia e strategia, e ancora del Vecchio Oligarca, del mito platonico di Atlantide, di Polibio, Plutarco, di pensiero politico romano. Tra i suoi lavori più recenti "Democrazia e buon governo. Cinque tesi democratiche nella Grecia del V secolo a.C." (Milano 2021) e "Il consigliere segreto di Pericle. Damone e i meccanismi della democrazia ateniese" (Pisa 2022).