Beschreibung
Henrikh Mkhitaryan è figlio d'arte. È nato in Armenia, ma è cresciuto in Francia, perché il papà giocava in Ligue 2. Suo padre Hamlet è stato uno dei più forti attaccanti della storia del calcio armeno, scomparso a soli trentatré anni a causa di un tumore al cervello quando lui era solo un bambino. Il giovane Henrikh, però, ha coltivato e fatto fruttare egregiamente l'eredità calcistica lasciatagli dal genitore e, dopo un periodo di rifiuto del pallone, si è ripromesso di arrivare dove lui non era riuscito. Ma, soprattutto, il padre gli ha lasciato in regalo le parole più importanti della sua vita: «Henrikh, prima di tutto dovrai essere una brava persona. Ricordatelo». Un insegnamento che Henrikh ha sempre seguito in campo e fuori per onorarne la memoria e diventare l'uomo che è. A soli quattordici anni, Mkhitaryan è volato in Brasile per allenarsi con il San Paolo, dove ha lavorato sull'aspetto tecnico del gioco, adottato uno stile di calcio diverso e creativo e imparato un'altra lingua, il portoghese. Nel corso della sua carriera, ha vestito le maglie di Pyunik, Metalurh, Shakhtar, Borussia Dortmund, Manchester United e Arsenal. E nel 2019 è arrivato in Italia dove per tre anni ha giocato nella Roma. Il 2 luglio 2022 si è ufficialmente unito all'Inter di Simone Inzaghi e rapidamente è diventato una delle colonne della squadra nerazzurra. Ma cosa sappiamo della sua vita oltre lo stadio? Il giocatore armeno parla cinque lingue, ha due lauree, una in Educazione Fisica e l'altra in Economia, è molto credente. In breve, non corrisponde esattamente allo stereotipo del calciatore. E anche molto attivo in cause sociali: soprattutto, impegnato a sostenere i diritti dei bambini armeni in povertà e disabilità. La sua vita è sempre al centro della scena: sul campo e nella quotidianità, è una figura centrale, pronto a dare tutto per fare la differenza.
Biografische Notizen
Nato a Erevan il 21 gennaio 1989, Henrikh Mkhitaryan è considerato il miglior calciatore armeno di tutti i tempi. Ha iniziato la carriera professionistica nel suo Paese natale prima di trasferirsi in Ucraina, dove è sbocciato come stella, soprattutto allo Shakhtar sotto la guida dell'allenatore Mircea Lucescu, concludendo la stagione 2012/13 con 29 gol. Successivamente è passato al Borussia Dortmund, in Germania, prima sotto Jürgen Klopp, poi con Thomas Tuchel. I loro sistemi di gioco lo hanno fatto crescere ulteriormente, prima di fare il salto in Premier League, dove ha giocato per Manchester United e Arsenal. Ha trascorso tre stagioni in Inghilterra e, tra gli altri successi, ha vinto l'Europa League con i Red Devils, segnando un gol decisivo in finale. Ha disputato tre campionati con la Roma, totalizzando 116 presenze, segnando 29 gol e vincendo la Conference League. Nell'estate del 2022 è passato all'Inter con cui ha conquistato il 20° scudetto, la Supercoppa Italiana, una Coppa Italia e disputato due finali di UEFA Champions League. Mkhitaryan è stato capitano della Nazionale armena, con la quale ha disputato 95 partite internazionali e segnato 32 gol. Nel corso della sua carriera, ha vinto 26 titoli. Fuori dal campo coltiva molti interessi, tra cui gli scacchi, e dal 2016 è ambasciatore dell'UNICEF.
Alessandro Alciato (Biella, 1977), giornalista e scrittore, è papà di Niccolò e Allegra. Collezionista di maglie da calcio usate e di emozioni sempre nuove. Odia la noia, passa più tempo in aereo che a terra. Come co-autore, fra le altre, ha curato le biografie di Carlo Ancelotti, Andrea Pirlo e Andriy Shevchenko, tradotte in tutto il mondo. È stato quattro volte finalista al Bancarella Sport.