Beschreibung
D'opere illustri e di bei studî amica,
Ch'io non so ben se più leggiadra e bella
Mi debba dire, o più saggia e pudica,
Liberale e magnanima Isabella,
Che del bel lume suo dì e notte aprica
Farà la terra che sul Menzo siede
Con questi versi Lodovico Ariosto celebrava Isabella d'Este nell'Orlando furioso, lodandone la cultura e il mecenatismo.
E Isabella, primogenita di Ercole I d'Este duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, era realmente molto colta: fin da giovanissima venne educata da illustri precettori, come l'umanista Battista Guarino, con cui studio storie e letteratura classica, teologia, filosofia; imparò il greco e il latino ma anche musica, canto e danza.
Sedicenne sposò il marchese di Mantova, Francesco II Gonzaga, e nella sua nuova corte Isabella, continuando la tradizione della sua famiglia, intessé relazioni con alcuni tra i più grandi letterati (Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Baldassare Castiglione) e artisti (Tiziano, Mantegna, Leonardo) e costituendo una delle più grandi collezioni d'arte dell'epoca; fu anche una innovatrice della moda, sua l'invenzione della capigliara, imitata dalle altre dame.
Fu inoltre un'abile diplomatica e mantenne importanti relazioni politiche; che le permisero, tra l'altro, di reggere le sorti del suo piccolo stato durante la prigionia del marito.
Non è quindi immotivato l'elogio di Niccolò da Correggio che la definì "la prima donna del mondo".
Gli storici Luzio e Renier pubblicarono tra la fine dell'800 e i primi del '900 numerosi saggi sulla marchesa di Mantova, tra i quali quelli presenti in questa pubblicazione, aiutati anche dalla copiosa documentazione dell'Archivio Gonzaga.
