Tutti conosciamo Il Piccolo Principe. Se non lo abbiamo letto, ne abbiamo sentito parlare o lo abbiamo visto declinato in centinaia di edizioni sugli scaffali delle librerie di tutto il mondo, perché è stato tradotto in oltre trecento lingue e dialetti. Il suo prodigioso successo (che dura dal 1943, quando fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti) è senz’altro dovuto all’universalità di un racconto capace di parlare agli adulti e ai bambini con una voce intensamente poetica. È la storia di un’amicizia straordinaria, quella tra l’aviatore (alter ego dell’autore) e il piccolo principe; ma anche del piccolo principe con una rosa vanitosa e una volpe che desidera essere addomesticata. Ed è la storia di tanti incontri e scoperte, un vero e proprio campionario di ossessioni e debolezze umane, che il piccolo principe, creatura di un altro mondo, si limita a osservare attentamente senza giudicare, stupito da quanto siano bizzarre le «persone grandi». Fiaba sapienziale e racconto iniziatico, come la fitta tessitura simbolica sembra suggerire, Il Piccolo Principe entra a far parte del catalogo L’Età dell’Acquario nella traduzione di Paola Giovetti, con un intervento di Pierluca Zizzi, una piccola guida ai simboli che popolano il testo e naturalmente le illustrazioni dell’autore.

Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), scrittore e aviatore, è autore di molte opere dedicate al tema del volo (Terra degli uomini, L’aviatore, Volo di notte, Pilota di guerra), ma è celebre soprattutto grazie al Piccolo Principe, uno dei libri più letti e amati di sempre. Arruolatosi nell’aeronautica militare francese, prese parte ad alcune missioni nel corso della seconda guerra mondiale. Proprio durante una di esse precipitò in mare, trovando la morte in circostanze che restano tuttora in parte misteriose.