Description
«A Trieste, nel corso del secolo XVIII, sparì rapidamente un comune autonomo, povero ma con secolari memorie, e subentrò ad esso una grande città mercantile interessata alle ricchezze e alle soddisfazioni pratiche, porto favorito dell'Austria. Ai contemporanei, a coloro che sbigottiti o entusiasti assistettero a questa vicissitudine, non sfuggì l'importanza del fatto e tanto le carte di archivio quanto le scritture pubbliche e private che di quei tempi ci sono pervenute, rilevano vistosamente la buona o mala ventura dei triestini destinati chi alla miseria e chi al successo nella nuova situazione, come pure l'importanza e i vantaggi che il progresso infine a tutti portava.» Dalla Premessa
A più di cento anni dalla nascita di Elio Apih e a vent'anni dalla scomparsa viene riproposto questo suo libro, pubblicato la prima volta nel 1957.
Biographical notes
Elio Apih (Trieste 1922-2005), storico, è stato uno dei maggiori esponenti della storiografia triestina del Novecento. Collaboratore di Gaetano Salvemini, di cui ha curato uno dei volumi delle Opere, docente di Storia contemporanea presso l'Università di Trieste, nella sua città ha anche ricoperto cariche politiche e amministrative. Autore di numerosi saggi sulla storia contemporanea, si è occupato in particolare della storia di Trieste e del Friuli-Venezia Giulia dal Settecento al Novecento. Dal 1996 al 2000 è stato membro della Commissione storico-culturale italo-slovena. Nel catalogo Laterza Trieste e Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia (1918-1943).