Descrizione
A cura di Federico Bertolazzi
Anche Fernando Pessoa, come Walt Whitman, avrebbe potuto diredi sé «Sono vasto, contengo moltitudini». Il grande poeta portoghese, com’è noto, scelse di rappresentarsi attraverso una pluralità di figure d’invenzione, scrivendo non solo a nome proprio ma anche celandosi dietro vari eteronimi, autori dotati di uno statuto meramente estetico, ma provvisti ciascuno di una voce, di uno stile, di una personalità. Tra i personaggi di questa drammaturgia, che condividono il palco col loro stesso creatore, spiccano per nitidezza il paganeggiante Alberto Caeiro, il classicista Ricardo Reis, il modernista e futurista Álvaro de Campos. Questa antologia ce li restituisce nei loro tratti identitari attingendo esclusivamente all’opera pubblicata in vita da Pessoa, distillata dall’autore in quel magma testuale incandescente che ancora ribolle nel suo laboratorio alchemico e che, dal 1942, è oggetto di organizzazione e pubblicazione. Alle liriche degli eteronimi si affiancano quelle ortonime di Pessoa – in portoghese ma anche in inglese e francese –, versi immersi in un tempo senza durata, accomunati dalla riflessione sul paradosso dell’esistenza e dal gioco di rimandi tra realtà e sogno, verità e finzione che costituisce la cifra più autentica di questo genio solitario del Novecento.
Anche Fernando Pessoa, come Walt Whitman, avrebbe potuto diredi sé «Sono vasto, contengo moltitudini». Il grande poeta portoghese, com’è noto, scelse di rappresentarsi attraverso una pluralità di figure d’invenzione, scrivendo non solo a nome proprio ma anche celandosi dietro vari eteronimi, autori dotati di uno statuto meramente estetico, ma provvisti ciascuno di una voce, di uno stile, di una personalità. Tra i personaggi di questa drammaturgia, che condividono il palco col loro stesso creatore, spiccano per nitidezza il paganeggiante Alberto Caeiro, il classicista Ricardo Reis, il modernista e futurista Álvaro de Campos. Questa antologia ce li restituisce nei loro tratti identitari attingendo esclusivamente all’opera pubblicata in vita da Pessoa, distillata dall’autore in quel magma testuale incandescente che ancora ribolle nel suo laboratorio alchemico e che, dal 1942, è oggetto di organizzazione e pubblicazione. Alle liriche degli eteronimi si affiancano quelle ortonime di Pessoa – in portoghese ma anche in inglese e francese –, versi immersi in un tempo senza durata, accomunati dalla riflessione sul paradosso dell’esistenza e dal gioco di rimandi tra realtà e sogno, verità e finzione che costituisce la cifra più autentica di questo genio solitario del Novecento.
Note biografiche
Fernando Antonio Nogueira Pessoa, dopo una prima giovinezza in Sudafrica, trascorse il resto della vita a Lisbona, dove era nato nel 1888 e dove morì nel 1935. Fondò e diresse moltissime riviste letterarie, esercitando un’influenza decisiva sul mondo intellettuale a lui contemporaneo. Tra le sue opere principali ricordiamo: Il libro dell’inquietudine, Il poeta è un fingitore, Una sola moltitudine. Sua singolare caratteristica era quella di firmare i libri da lui scritti con degli eteronimi: nomi e cognomi di uomini immaginari, ma dotati di biografie e personalità molto ben definite. La Newton Compton ha pubblicato Il libro dell’inquietudine e la raccolta Il libro dell’inquietudine e Poesie.
