Descrizione
Il linguaggio, anche quello religioso, non è «innocente», riflette e serve a configurare un mondo di interessi. Non è solo riflesso della cultura, ma ne è soprattutto un agente. Inoltre, in quanto realtà viva, è esposto all'erosione del tempo e necessita di un rinnovamento continuo per non perdere la sua capacità espressiva e stimolante.
Gesù si è manifestato sorprendendo con il suo modo di parlare di Dio; e quanti lo hanno ascoltato hanno ritrovato entusiasmo e speranza. Non ha predicato un altro Dio, ma l'ha presentato diversamente, con un altro tono, un altro linguaggio: più affettuoso, dinamico, accessibile, profetico, meno solenne e rituale. Insegnava a contemplare la vita e a contemplare Dio usando parole e criteri nuovi. Per l'evangelizzazione ha scelto il vocabolario poetico-sapienziale della parabola, immaginativo, partecipativo e sovversivo.
Secondo Domingo J. Montero bisogna seguire le sue orme, aprirsi al suo Spirito, per evitare di presentare un'immagine che isoli Dio e lo allontani dalla comprensione affettuosa della sua Verità e del suo Amore.
Note biografiche
Domingo J. Montero è un frate cappuccino, originario di Jerte, piccolo comune dell’Estremadura. Si è diplomato in Catechesi presso l’Istituto San Pio X di Salamanca e laureato in Scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È autore di numerosi libri di argomento religioso, oltre che direttore della rivista «Evangelio y Vida» e docente di Sacre Scritture in vari istituti ecclesiastici.