Descrizione
"Notte di novembre, strada di campagna che sale fra querce e allori scurissimi; niente luna, solo un chiarore diffuso dalle luci dei paesi nella pianura. Cammino lentamente e sento di aver già visto questo luogo, il ricordo è confuso e intenso come avviene per i sogni. Così, a quarant'anni dalla mia prima e unica lettura dell'Inferno, riconosco il luogo del ricordo: sono nella selva oscura di Dante."
La passeggiata notturna spinge l'autrice a rileggere l'Inferno alla ricerca dei colori e delle luci del paesaggio infernale. La rilettura dei versi svela colori brillanti e suoni fortissimi, e ciò contrasta con la perdita o la totale distorsione di questi aspetti percettivi nel ricordo. Perché tutta questa informazione è andata perduta o si è trasformata? II libro cerca di spiegare il mistero dei colori perduti con interviste ad altri lettori e utilizzando i dati della Psicologia della visione e della memoria.