La luce laggiù

Autore:
Editore:
Anno:
2025
ISBN:
9788854532953

9,99 €


Descrizione

"Oltre alla fama internazionale, Moreno Mondo ha trovato nella fotografia un modo per fare silenzio intorno a sé e dialogare con la luce. Lo troviamo in una stazione. Ha appena fatto qualcosa di importante e ha perso il treno. Seduto su una panchina, aspetta il successivo, che però sembra non arrivare mai. In quel luogo sospeso, irraggiungibile per gli altri e lontano da dove dovrebbe essere, il tempo dell’attesa gli si spalanca di fronte come un dono: la possibilità di riguardare la propria vita e di soffermarsi su ciò che non ha potuto dimenticare. Il maledetto agosto del lago to nero che lo ha sprofondato nel lutto e nella colpa. I primi passi con la macchina fotografica tra le mani. La madre, che plasma in grafica statuette il dolore per trovarvi un senso. La fragile violenza del padre, intrappolato tra Far West e inadeguatezza. E poi la ventata di nuovo portata da Didi, con il suo bagaglio di traumi, sogni furiosi e abbandoni. Didi che è carnevale laddove Moreno è quaresima. Didi che in lui vede sempre quello che trova la luce nascosta nelle cose, il cercatore dei punti di rottura – la vera bellezza del mondo. La luce laggiù è un romanzo che fa male al modo in cui fanno male le ossa quando si cresce. Ma è anche un coro di storie che concresce. congiungono vari angoli di mondo – Italia, Stati giungono Uniti, Giamaica, Svizzera – e convergono in un finale potente dove casa, amore e cura trovano uno spazio inaspettato in cui coesistere. La notte se n’è andata. Ora è l’alba a guardarmi, da là in fondo, su questa panchina. Fra poco i treni riprenderanno a circolare. Il giorno riattaccherà il suo fare. L’attesa è giunta alla sua fine. C’è una luce, laggiù. Lunga, perfetta. Un ritratto già scattato. Darei la vita per una macchina fotografica. Di lei hanno scritto: «L’istante largo è un romanzo con tutti i colori dell’esperienza umana. Li ho sentiti impastati tra le parole, ne ho fiutato l’odore. Li conosco bene, perché appartengono anche al mio mondo». Ilaria Tuti «Sara Fruner accompagna il lettore in un mondo che vibra di gioventù, dove intuizioni e scoperta generano una lucidità introvabile nella narrativa contemporanea. Fruner è una maga della parola». André Aciman


Note biografiche

Sara Fruner, nata a Riva del Garda, dal 2017 abita a New York, dove insegna italiano presso la New York University e il Fashion Institute of Technology. I suoi articoli sono stati tute pubblicati su La Voce di New York, CinematoGraphie, Magazzino23, Brick, Gategate. Recentemente ha tradotto opere di Marie-Helene temente Bertino, Jane Hirshfield e W.S. Merwin. Finalista al Premio Nazionale Severino Cesari 2021, L’istante è il suo esordio nella narrativa (Bollati Boringhieri 2020), a cui è seguito, nel 2022, il secondo romanzo, La notte del bene (Bollati Boringhieri). Ha pubblicato anche le raccolte di poesie Bitter Bites from Sugar Hills (Bordighera Press 2018), Lucciole in palmo alla notte (Supernova 2019), La rossa goletta (Crocetti 2024).

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