Fra i maggiori grecisti del XX secolo, Manara Valgimigli si misurò a lungo con quanto restava della lirica antica, arrivando infine a comporre questa bellissima raccolta, che nel corso del tempo e delle edizioni (la prima è del ’42) vide nuove versioni e arricchimenti. Oltre a un’ampia scelta di frammenti di Saffo e Archiloco, il lettore vi troverà testi di Alceo, Ipponatte, Alcmane, Anacreonte, Callimaco e una bella selezione dall’Antologia Palatina. Le traduzioni ci restituiscono con ineguagliata freschezza queste voci tanto remote nel tempo quanto invece prossime nel sentire. L’introduzione al volume, dedicata a Valgimigli traduttore, è di Francesco Sironi.

Manara Valgimigli (1876-1965) insegnò in varie università: Messina, Pisa e infine Padova. Fu anche direttore della Biblioteca Classense di Ravenna dal 1948 al 1955. Nel 1964 vinse il Premio Viareggio dedicato alla saggistica con il suo Poeti e filosofi di Grecia (Sansoni). Tra le molte sue opere ricordiamo ancora Uomini e scrittori del mio tempo e le traduzioni di Eschilo, Sofocle, Platone, Aristotele, Saffo e di altri lirici greci.