Descrizione
In una Londra allo stremo, soffocata dalla fame, dalla siccità e da un regime autoritario che ha rovesciato la monarchia, sopravvivere è diventato un privilegio per pochi. Mathilde, fuggita dalla Francia, si guadagna da vivere cucendo abiti per le mogli dei potenti. Quando riceve per caso un invito ai sontuosi banchetti segreti in cui i parlamentari del nuovo governo divorano tutto il cibo che resta, incontra Jaminder, una pianista, anche lei venuta da lontano.
Insieme scopriranno il prezzo da pagare per sedersi a quella tavola. E se i loro corpi diventano presto oggetto dell'ingordigia del potere e delle sue politiche di natalità forzata, in un mondo dove tutto è razionato — il cibo, l'amore, la libertà —, le due donne stringono un legame ribelle che è più dell'amore.
Con Dolce il frutto, aspra la terra, vincitore del Not the Booker Prize, Rebecca Ley firma un romanzo distopico intenso e poetico su un'umanità che ha voluto dominare la natura e ne paga il prezzo.
La dolcezza appartiene ai piccoli gesti, al ricordo, alla speranza; l'asprezza, alla terra e al potere che l'ha resa sterile.
