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NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA
Giorno per giorno, il racconto impressionante di padre Ibrahim, frate francescano e parroco di Aleppo. Un diario struggente attraverso le pagine più oscure del conflitto siriano: dalla furia dei combattimenti, con le bombe e le vittime innocenti, fino al “cessate il fuoco” del dicembre 2016.
La seconda città della Siria oggi porta i segni di un conflitto che si è combattuto ferocemente nelle sue strade, e che continua a insanguinare il resto del Paese. I bombardamenti sembrano cessati, ma la guerra «non è finita», ricorda fra Ibrahim. La chiesa parrocchiale latina di San Francesco d’Assisi e il convento dei francescani della Custodia di Terra Santa per molto tempo si sono trovati a ridosso della linea del fronte tra forze governative e milizie ribelli. Negli anni sono diventati un punto di riferimento e di salvezza per centinaia di famiglie. La distribuzione dell’acqua, dei viveri e delle medicine, la riparazione delle case danneggiate, le rette per gli studi universitari e quelle scolastiche per tanti bambini, la consolazione di vedove e orfani: tantissime storie di solidarietà che vedono come protagoniste le persone di Aleppo.
La guerra non è ancora finita. Ma di sicuro non ha vinto.
NEWS
Dal 5 al 10 marzo 2017 nella Casa “Divin Maestro” di Ariccia, vicino Roma, si sono tenuti gli Esercizi spirituali a cui hanno partecipato il Papa e la Curia Romana.
Lì predica il frate minore Giulio Michelini, che durante i pasti ha proposto anche la lettura di alcuni brani di Un istante prima dell'alba, il libro del parroco latino di Aleppo, fra Ibrahim Alsabagh.
Biographical notes
Fra Ibrahim Alsabagh nasce a Damasco, Siria, nel 1971, da una famiglia cristiana. Cresce nella capitale dove si diploma, iscrivendosi in seguito alla Facoltà di medicina. Dopo tre anni di università, però, decide di rivoluzionare la sua vita. Inizialmente entra in un seminario orientale, poi però sente la chiamata a entrare nell’ordine dei frati minori e a servire la Custodia di Terra Santa. Nel 2014 gli viene chiesta la disponibilità ad andare in Siria, ad Aleppo, come parroco e vicario del vescovo.