Description
Quando Cristoforo Colombo sbarcò nei Caraibi nel 1492, in quelle isole vivevano più di un milione di persone. Trent’anni dopo erano rimaste in mille. È qui che comincia, con il colonialismo e la costruzione di un ‘sistema-mondo’, la vera storia dei diritti umani: una storia criminale da ricostruire non solo per restituire dignità alle vittime, ma per dare vera credibilità a uno strumento oggi fortemente in crisi.
I diritti umani hanno una ‘storia breve’ e una ‘storia lunga’. Quella ‘breve’l’hanno scritta i Paesi del Nord, ricchi e sviluppati, e comincia con la seconda guerra mondiale. Quella ‘lunga’ inizia invece nel 1492, con la cosiddetta ‘scoperta’ dell’America e la creazione europea di un sistema coloniale e criminale. Un sistema fondato su omicidi di massa (50 milioni di morti solo nelle Americhe), sulla privazione di diritti e sulla deumanizzazione. Zaffaroni propone un percorso critico legato ai molteplici modi in cui il colonialismo ha trovato espressione fattuale e ideologica, mettendo in discussione il suo rapporto con i diritti umani, originariamente celebrati come un trionfo proprio dalla stessa civiltà che ha teso la mano al patriarcato, alla misoginia, alla discriminazione, al razzismo e al classismo. Dallo smembramento dell’Africa al tardo colonialismo finanziario contemporaneo, passando per il colonialismo britannico in India e Oceania o quello francese in Indocina, i crimini dell’espansione americana e russa, i massacri delle repubbliche dell’ex Unione Sovietica e i crimini degli Stati Uniti e della Russia, i massacri delle repubbliche oligarchiche americane, le guerre in Congo, Algeria, Madagascar, Camerun, Malvinas, Iraq, Libia e Balcani, Zaffaroni porta alla luce questa ‘storia lunga’,occultata per giustificare tali atrocità con la sedicente superiorità della cultura colonizzatrice. Oggi, più che mai, dobbiamo riscattare la memoria di questi crimini e riconoscere che fanno parte della storia dei diritti umani. Le guerre e i conflitti esplosi di recente (dall’Ucraina a Gaza) ci mostrano che i diritti umani come categoria giuridica avranno un futuro solo se usati come strumento di lotta giuridica dei popoli, in grado di emanciparli da una posizione di subordinazione geopolitica.
Biographical notes
Eugenio Raúl Zaffaroni, professore emerito dell’Università di Buenos Aires, ha ricevuto dottorati honoris causa da oltre quaranta università europee e americane. Nel 2015 è stato nominato giudice della Corte interamericana dei diritti umani per il periodo 2016-2022. Tra il 2002 e il 2014 è stato ministro della Corte suprema di giustizia argentina. Oltre a prestare servizio nella magistratura per più due decenni, è stato eletto deputato della Città di Buenos Aires (1997-2000), presidente del Comitato di redazione della sua Convenzione costituente (1996) e terzo vicepresidente del Comitato di redazione dell’Assemblea nazionale costituente (1994). Nel 1990 è stato nominato direttore generale dell’Instituto Latinoamericano de las Naciones Unidas para la Prevención del Delito y el Tratamiento del Delincuente.