Description
Lecce, raccontata da chi la vive. Piano, con ironia e meraviglia.
«Questa non è una guida esaustiva. E io non sono una guida turistica convenzionale. È un itinerario, personale e non definitivo, nella mia città. Quella Lecce che (per me) è croce e delizia, giardino fiorito e prigione arida, futuro e nostalgia canaglia. Scopriremo insieme la basilica di Santa Croce, piazza Duomo e i palazzi nobiliari simbolo della rinascita seicentesca, ma anche la Lupiae romana riemersa nel periodo fascista. Andremo sulle tracce di personalità illustri che hanno reso celebre Lecce in tutto il mondo, come il tenore Tito Schipa. Entreremo dentro le mura dalle tre porte rimaste in piedi e nel Castello Carlo V (che qui non passò mai), la fortezza più grande di Puglia. E continueremo nella città nuova, quella dei murales della 167 e dei diritti civili, quella dell'Università del Salento e della passione smodata per il calcio, delle comunità di stranieri che vivono i quartieri e dei tanti parchi pubblici, delle biblioteche civiche e dei musei. Non per spuntare una lista, ma per perderci tra i dettagli. Cammineremo piano, senza fretta. Come si fa da queste parti. Perché Lecce non è una città lenta. È una città pigra. Ancora troppo. E forse, è proprio in questa pigrizia che si nasconde il suo segreto»
