Tecnologia, politica, società

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2024
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Description

Le tecnologie cibernetico-digitali si sono affermate da qualche decennio come orizzonte indispensabile e ineludibile per la vita comunitaria nelle società industriali e post-industriali del pianeta. Esse fungono da volano di sviluppo per quei paesi che aspirano a emanciparsi da miseria, povertà e arretratezza culturale e sociale, secondo percorsi talvolta mimetici rispetto a quelli delle società cosiddette occidentali. La frontiera dell’intelligenza artificiale è già visibile, in rapida crescita in quanto a prestazioni, efficienza e velocità – incomparabili a quelle umane – anche se limitata a operazioni fondate sul possesso di una memoria prodigiosa ma non sempre adoperata creativamente. La dimensione antropocentrica viene messa in discussione sia per i rischi cui sottopone il sistema ambientale della Terra, sia per i limiti di insufficienza che la rapida digitalizzazione automatica consentirebbe di superare, esonerando l’umano da compiti ripetitivi affidati alle macchine. La sfera postumana si delinea in tale contesto, sovvertendo le barriere epistemiche dei tipi di sapere ereditati sino a oggi e provando a rielaborare una visione d’insieme disincantata rispetto alla modernità e, al tempo stesso, consapevolmente “reincantata” rispetto ai nuovi traguardi dei dispositivi tecnologici. Quanto tutto ciò intacchi la percezione e la costruzione stessa dei sistemi sociali e politici è ancora da decifrare. Questo libro contribuisce a misurare il livello di consapevolezza dei saperi politici e sociali nell’interpretare tendenze ed effetti della digitalizzazione, mantenendosi sul terreno di un’analisi necessariamente provvisoria e di un’indagine in progress, che assesterà le proprie osservazioni e le proprie riflessioni man mano che nuovi dispositivi tecnologici proveranno a trasformare i mondi della vita.


Note biografiche

Barbara Henry è docente ordinaria di Filosofia politica presso la Scuola Universitaria Superiore di Pisa Sant’Anna. Ha svolto ricerca presso le università di Bochum, del Saarland, di Erlangen-Nürnberg, di Lucerna, di Monaco, di Pechino e presso l’Università Humboldt di Berlino; ha tenuto corsi presso l’Università di Francoforte sul Meno e l’Università di Monaco. I suoi ambiti di ricerca più recenti sono: studi ebraici sugli umanoidi artificiali, immaginario robotico, filosofia della tecnologia, studi postumanisti. Ha pubblicato volumi su Ernst Cassirer, Hannah Arendt, Martin Heidegger ed Ernst Jünger. Ha coordinato il PhD Course in Politics, Human Rights, and Sustainability. Fra le sue recenti monografie si segnala Dal golem ai cyborgs (20162).
Salvo Vaccaro è professore ordinario di Filosofia politica all’Università degli Studi di Palermo, dove insegna Governance e filosofia politica, Teorie della secolarizzazione e Tecnologia politica. Attualmente coordina il dottorato di ricerca in Diseguaglianze, differenze, partecipazione. I suoi ultimi lavori sono Gli algoritmi della politica (2020) e Credere altrimenti (2023). I suoi interessi si muovono nell’ambito del contemporaneo, sforzandosi di individuare una griglia di pensiero critico della modernità a partire dalla filosofia politica dell’anarchismo, della Teoria critica e del post-strutturalismo, nonché analizzando i processi di governance e di governamentalità, anche nel campo delle tecnologie digitali.
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